L’edizione 2013 della Coppa Italia dedicata alle Razze Continentali da ferma cade esattamente nel decennale del riconoscimento del CIBF da parte dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. Ed è la seconda volta che siamo stati chiamati ad organizzare questa importante manifestazione cinofila.
La buona presenza di selvatici, le ottime strutture a disposizione, la beltà paesaggistica, e la posizione geografica hanno fatto cadere la scelta su Bolsena, in Provincia di Viterbo. Accanto a noi il Club Italiano Griffone Korthals e, opportunamente, il Gruppo Cinofilo Viterbese. Grazie alla collaborazione di Farmina Teambreeder, nella persona di Riccardo Sarchioni, la Coppa organizzata dal CIBF ha potuto contare sull’utilizzo delle strutture ricettive del paese, e non soltanto: Bolsena ha aperto le porte ai cinofili continentalisti concedendo un’ospitalità rara ed encomiabile.
La squadra del CIBF
Amici carissimi, non si tratta di un evento competitivo, ne tanto meno caratterizzato da futili individualismi! Ribadisco questo concetto in quanto in più occasioni c’è stato il tentativo di distorcere la sostanza della Coppa, che trova nei suoi scopi l’obiettivo di manifestare, in un confronto diretto e globale, lo stato di salute del momento delle diverse razze continentali.
Per quanto ci riguarda, questa è la sintesi dei risultati ottenuti: dopo circa tredici anni di lavoro il bracco francese oggi propone un patrimonio genetico di ottima rilevanza e tangibili risultati. Abbiamo presentato una squadra di tutte femmine e un solo stallone: zootecnicamente parlando questa condizione costituisce un dato di palese e determinante importanza per la tutela dell’allevamento italiano. Abbiamo avuto un concreto risultato dalla verifica morfologica che attesta la perfetta aderenza al tipo. Gli stessi cani si sono espressi con ottime qualità funzionali, per doti venatorie e di stile; nella concretezza tre dei nostri sono riusciti a “scolpire” la classifica: Made in Canada Axel, Fedra, e Charlotte ottengono la massima qualifica all’Eccellenza!
Sono anche emerse alcune difficoltà sulle quali abbiamo il dovere di porre attenzione nel futuro lavoro di selezione, sopratutto in merito ai riporti, da terra e dall’acqua. I nostri cani sanno riportare e affrontano anche senza troppe difficoltà l’acqua alta, ma, nell’occasione, è mancata quella richiesta precisione nell’esecuzione. Questo l’unico neo che però non ha impedito di evidenziare le grandi qualità che il bracco francese possiede, e che lo attestano quale ottimo ausiliare venatorio. Concreto sopratutto!
Quello che conta è il contesto globale. Per questo ho voluto stringere la mano a coloro che nelle due giornate si sono davvero impegnati. Ai nostri conduttori Federico, Stefano, Giuseppe, Roberto, e Omar: sono umilmente orgoglioso di esservi accanto, e sono convinto che il vostro operato ha permesso di scrivere la storia di questa razza nel nostro Paese. Un pensiero importante va a Sergio, a Massimo e a tutti quelli che gli sono stati accanto, e che hanno offerto un fondamentale ed insostituibile aiuto nell’organizzazione dell’evento. La serietà e la competenza di Antonino hanno dato lustro e trasparenza al nostro operato tecnico, ed hanno condotto ad svolgere una Coppa per la quale possiamo sostenere a gran voce la soddisfazione di aver ottenuto quegli scopi che la manifestazione si prefigge. Per tutti, anche per noi, e in prima analisi per la tutela ed il benessere delle razze che vi hanno partecipato.
Amici, (perciò vi ho ricordato esplicitamente per nome), e mi rivolgo a tutti i Soci: manteniamo la nostra sincera obiettività, correttezza sportiva, la reciproca considerazione e il rispetto, che uniti alla passione per la razza che tuteliamo non potranno che condurre ai risultati che desideriamo per la promozione e la salvaguardia dell’allevamento in Italia del Bracco Francese. Bravi!
Marco Ragatzu, Presidente CIBF