La XIV^ Coppa Italia Razze Continentali si è tenuta l’11 e 12 ottobre sui terreni della provincia di Mantova. Sei nostri rappresentanti, selezionati dal Dottor Antonino La Barbera, hanno manifestato le loro potenzialità cercando di concretizzare risultati: Nanà e Feal condotti da Omar Mariani, Made in Canada Axel condotto da Roberto Renzi, Fedra condotta da Federico Assanti, Barone condotto da Valter Somenzi e Charolotte condotta da Mauro Moretti. Accanto a loro il nostro Vicepresidente aveva indicato anche come riserve Fedra di Silvia Radaelli e Ablen del Guardengo di Roberto Renzi.
Conoscete tutti le peculiarità di questa impegnativa prova articolata su due giornate e quattro differenti verifiche, difficile nell’organizzazione e dura da affrontare. I cani che ci hanno rappresentato costituiscono un ottimo punto di riferimento e manifestano l’attuale benessere del Bracco Francese in quanto a qualità di tipo e venatiche; doti che continuano a stimolare il cacciatore italiano nel suo utilizzo. Sappiamo bene quanti fattori possono interferire sul campo di prova, sopratutto quando, come in questo periodo, i cani passano nel giro di pochi giorni dalla caccia cacciata ai test funzionali delle prove di lavoro che impongono precise regole, comprensibilmente poco considerate durante l’attività venatoria.
Ma la mia considerazione è rivolta ai nostri concorrenti che ho potuto osservare in queste due giornate, a stretto contatto prima e durante le prove: un grande senso di responsabilità li ha accompagnati per l’intero week end, con una evidente tensione nel pensiero di voler dare concrete soddisfazioni al Club di appartenenza e a loro stessi, e poi un’evidente sportività dimostrata durante i turni.
Trovandomi in Giuria ho avuto modo di controllare quattro dei nostri cani che non hanno smentito le aspettative manifestando una grande determinazione nella palese volontà di reperire la selvaggina: il punto che vorrei sottolineare, al di là del “tipo” che sappiamo essere ad ottimi livelli, riguarda le grandi doti venatorie del Bracco Francese che lo rendono “cacciatore” a tutto campo, di spiccata mentalità, (non sempre controllata in questa edizione), veloce e potenzialmente proficuo. I terreni molto belli con animali presenti in buona densità e che a volte hanno avuto comportamenti poco consoni; anche il primo giorno. Ma può accadere. Abbiamo ottenuto nelle due prove soltanto un 1° MB con Nanà di Mariani.
I riporti dall’acqua sono stati eseguiti da cinque dei sei soggetti presentati e la verifica morfologica attesta l’ottimo tipo nella globalità dei nostri rappresentanti. Cosa è mancato? La prima consueta risposta riguarda il famoso “fattore C”, la fortuna, ma obiettivamente si deve riconoscere che le situazioni non hanno permesso, (assolutamente involontario), una condizione sempre ottimale; vero è “comunque affrontabili”, ma altrettanto comprensibilmente la preferenza andrebbe verso maggiori opportunità, (non numeriche).
Sono onorato di essere al fianco di questi “ragazzi” che meritano un posto d’eccellenza nella storia di questa meravigliosa razza in Italia. Appassionati, decisi e compatti nel vivere le soddisfazioni che il Bracco Francese effettivamente, nella realtà venatoria, riesce a donare. Lo abbiamo fatto in passato in molte occasioni e saremo ancora in condizione di mostrare concretamente il nostro prezioso, proficuo, facile ed invidiabile cane da ferma. Ad Maiora!
Marco Ragatzu